Qualche settimana fa ho avuto il piacere di partecipare ad un corso di pasticceria salata tenuto da Luca Montersino, grande chef e pasticciere piemontese, ormai conosciuto al grande pubblico grazie alla trasmissione “Accademia Montersino” in onda su Alice. L’argomento della lezione è stata la pasticceria salata, molto vicina al mondo del mio amatissimo “finger food”, ma, trattandosi di pasticceria a tutti gli effetti, prevede preparazioni molto rigorose e molto simili a quelle della pasticceria dolce.
Il tema che abbiamo maggiormente approfondito è stato l’utilizzo dello “zucchero non zucchero” o anche chiamato “zucchero salato”, assolutamente sconosciuto ai più. Nella pasticceria salata, infatti, per poter ottenere delle preparazioni del tutto simili nel gusto, nell’aspetto e nella consistenza a quelle della classica pasticceria dolce, dovremo utilizzare, appunto, dei sostituti di questo, che lo sostituiscano nella sua funzione durante la preparazione, ad esempio, di una pasta frolla dolce, di un pan di spagna o di una dacquoise.
Non conoscete la dacquoise? Non la conoscevo nemmeno io. Fortunatamente accanto a me avevo la mia cara amica Lori, che dall’alto del suo sapere mi ha prontamente illuminata con grande “nonchalance” (come se mangiasse dacqoise almeno una volta alla settimana): “si tratta di una preparazione appartenente alla famiglia delle meringhe, ma con l’aggiunta della farina”. Il risultato è una pasta friabile e leggera adatta a sostenere creme corpose e saporite.
La ricetta che ho scelto, tra le quattro che ci sono state presentate, è proprio una dacquoise alle noci e gorgonzola, dal sapore sublime.
Come vi ho anticipato, in questa preparazione è necessario l’utilizzo di ingredienti che fungano da zuccheri (la meringa, infatti, senza zucchero non monterebbe). In questo caso specifico utilizzeremo del maltitolo e dell’inulina (neanche Lori li conosceva) e sono facilmente acquistabili su internet sul sito www.tibiona.it, ma saranno sicuramente acquistabili anche altrove.
La ricetta è perfetta per un aperitivo e può essere tranquillamente (anzi preferibilmente) congelata, per poi essere servita accompagnata da un bicchiere di bollicine.
INGREDIENTI (per circa 25 pezzi):
Per la dacquoise alle noci:
100 gr di albume
35 gr di maltitolo
35 gr di inulina
50 gr di farina di mandorle
50 gr di farina di noci
25 gr di farina 00
25 gr di inulina
4 gr di sale
Per la crema al gorgonzola:
125 gr di panna
60 gr di burro
125 gr di gorgonzola
4 gr di gelatina in polvere (sciolta in 20 gr di acqua)
25 gr di porri
sale e pepe Q.B.
Per decorare:
sedano e noci in granella
agar agar
PROCEDIMENTO:
Per la dacquoise
Montare gli albumi con il maltitolo e i 35 gr di inulina fino ad ottenere un composto lucido e stabile (non a neve). Unire poi le farine setacciate insieme (la farina di noci e delle mandorle possono essere ricavate frullando finemente i frutti stessi) e mescolare il composto dal basso verso l’alto per non smontare gli albumi, aggiungendo gli altri 25 gr di inulina. Stendere l’impasto su una teglia rettangolare rivestita di carta da forno allo spessore di circa 1 cm. Spolverizzare con la granella di noci ed infornare a 180 gradi per 7/8 minuti (o 10 minuti con la valvola aperta del forno).
Per la crema di gorgonzola:
Scaldare in una padella parte del burro e far soffriggere il porro tritato per 15 minuti con l’aggiunta di un bicchiere di acqua fino alla sua completa evaporazione. Unire quindi la panna, il resto del burro e il gorgonzola. Riportare il composto del fuoco avendo cura di spegnere prima dell’ebollizione. Frullare il composto con l’aggiunta della gelatina secca sciolta nell’acqua e aggiustare di sale e pepe.
Per la composizione finale:
Dalla teglia rettangolare di daqcuoise ricavare tre rettangoli più piccoli di uguali dimensioni. L’ideale è avere una teglia rettangolare senza fondo da utilizzare come stampo. Inserire il primo rettangolo di pasta all’interno di quest’ultima e farcire con il primo strato di impasto al gorgonzola. Sovrapporre a questo punto il secondo rettangolo e completare con l’ultimo strato di crema e poi infine la dacquoise. L’ideale,a questo punto, è passare nel congelatore per almeno qualche ora, ma, se ciò non fosse possibile, sarà necessaria almeno qualche ora in frigorifero. Prima di servire tagliare la dacquoise ancora surgelata o molto fredda a quadratini, gelatinare con agar agar e granella di nocciole e decorare con un ricciolo di sedano.
Spettacolare!! Bravissima!
Grazie cara, ma quello bravo qui è Montersino 🙂
A presto!
Mamma mia che meraviglia!
Tutti ingredienti che adoro *_*
Me la devo ricordare questa ricettina per la prossima cena che organizzo a casa!
Grazie grazie grazie per la condivisione!
Un abbraccio e ti auguro una splendida giornata!
Lou
Ciao Lou,
erano davvero una meraviglia!
Auguro una bellissima serata anche a te!
Un abbraccio!
Che meraviglia! Conoscevo la daquoise dolce, anche se non l’ho mai fatta, ma non la versione salata. Davvero molto raffinato…ed elaborato!! So già che non la farò mai…ma mi offro volontaria per assaggiare! 🙂
Buona giornata!
Brava Alice! Io invece non ne avevo mai sentito parlare…questi stuzzichini sono davvero molto raffinati, ma sono spettacolari nel sapore…in effetti la preparazione è un po’ laboriosa, ma devo dire che dividendo i diversi passaggi anche in più giorni (come giustamente ha suggerito lo stesso Montersino) le cose di ventano un po’ più semplici.
Buona serata e un abbraccio
E brava la mia cancerina! Vivere in una grande città ti offre opportunità uniche come quella di fare un corso con Montersino…quanto ti invidio!!!!
Ho scartato più volte le sue ricette proprio perché contengono ingredienti difficili da reperire…non dovevi però darmi il sito internet perché rischio di fare un ordine nel giro di pochi minuti!!!
Questa daquoise è spettacolare, sembra così soffice e poi è très chic.
Ma l’occhiolino al maestro glielo hai fatto?
Bacioni
Silvia
Silvietta, sarebbe bello fare qualche corso insieme:) E’ vero, vivere in una grande città offre delle belle opportunità, però organizzandosi, anche solo un paio di volte all’anno, si può fare tutto.
Lui effettivamente sembra davvero uno scienziato della cucina, parla anche un po’ difficile e infatti durante il corso pensavo che, se fossi stata proprio una profana, non avrei capito granchè 🙂 Dai un occhio al sito che ti ho indicato, perchè è davvero carino, non solo per l’inulina e il maltitolo 🙂
Comunque il risultato è stato spettacolare, una delle cose più goduriose che abbia mai mangiato.
Piatticoitacchi strizza l’occhiolino a tutti…ma lui non lo trovo partcolarmente interessante 🙂 (c’è qualche altro chef che mi ispira di più :))
se trovi qualche corso interessante avvisami che magari riesco ad organizzarmi!!!
ho visto il sito…avrei un carrello delle spesa di una ventina di articoli…forse è il caso che tolga qualcosa…anche perché non ho più posto in dispensa!!!
baci
Appena sento qualcosa di interessante, te lo dico!
Baci!
Ecco questa non proverò a ripeterla, lo so già… perchè è un po’ troppo per me, ma è fantastica!!!!!!!! Bravissima!!! Adoro i tuoi piatti coi tacchi!!! Buona settimana 😀
Lisa, lo so 🙂 Sembra (forse è) un po’ un casino…però se eviti la dacquoise e fai dei sandwich con il gorgonzola, secondo me vanno bene lo stesso 😀
Buona serata e un mega abbraccio!
bravissima!!! io adoro Montersino…e chi non lo adora…e’ un genio!!! complimenti!!!…anche a Lory!!! 😉
Ciao Simo,
si è proprio ineccepibile 🙂 Ho riportato anche i tuoi complimenti a Lori! Buona serata!
😉
Rimango in estasiata ammirazione anche se sono consapevole del fatto che non ci proverò mai… già a leggere tutti questi ingredienti da reperire online mi viene l’orticaria! Però se ne avanza qualcuno sono disponibile, eh?
PS: Montersino mi è antipatico….ma lo dico sottovoce sennò qui mi azzannano tutti!
Un bacio, Tatiana
Posso dire anche io (sottovoce) che non mi è proprio simpaticissimo…però fa delle cose favolose ed è molto bravo come insegnante.
Ciao Tatiana,
buona serata!
ehi ehi ehi…ma qui leggo alta cucina…wowowowowow…complimenti davvero!!!
Grazie cara, il maestro Montersino fa delle cose favolose!
Baci!
Che talento!!!!
Vedi che nella tua zona di scomfort riesci ad esprimere quello che vuoi fare veramente….
Mi piace “scomfort”! 🙂 Io proverò a scomfortarmi, ma vorrei ci provassi anche tu, senza troppe scuse come fai di solito….
Questo piatto è una di quelle cose meravigliose che non penso riuscirei mai a rifare a casa…ma che assaggerei moto volentieri 🙂 complimenti per la ricetta e per il blog, piacere di conoscerti 😉
Alice
Ciao Alice,
il piacere è mio! Stavo dando proprio ora un occhio ora al tuo bellissimo blog!
Grazie per i complimenti, questo è un piatto un po’ complesso (ma neanche così tanto), più che altro è l’impasto a richiedere un po’ di attenzione e tempo.
Passerò a farti visita anche io! Sono un’appassionata di cucina vegana, anche se non lo sono e quindi credo che da te avrò molto da imparare.
Grazie ancora e a presto!